La definizione corretta di intolleranza è
“la tendenza a sviluppare ipersensibilità verso una certa sostanza o un determinato alimento”.
Un alimento mal tollerato non fornisce il giusto apporto energetico.
Ipersensibilita’ alimentari
Un alimento mal tollerato non fornisce il giusto apporto energetico e addirittura costringe l’organismo a sprecare energia per poterlo digerire ed eliminare. Ecco perché, in caso di ipersensibilità alimentare, si accusano spesso sintomi come stanchezza, cefalea, nausea, gonfiore addominale e sonnolenza sia dopo i pasti che durante tutta la giornata. Le ipersensibilità compaiono in seguito all’accumulo di alcune sostanze (quali additivi alimentari, prodotti della raffinazione degli alimenti, antibiotici e altri farmaci, etc..) nella regione intestinale soprattutto a causa di uno stile di vita frenetico che altera la flora batterica fino a produrre una disbiosi. Un’alimentazione non corretta nei tempi, nelle quantità, nella variabilità dei cibi, cosi come una scarsa masticazione concorre a favorirne l’insorgenza. Per questo motivo il fenomeno delle ipersensibilità alimentari è in continuo aumento.
COME INDIVIDUARLE
Il primo passo è quello di determinare gli alimenti verso i quali l’organismo ha sviluppato un ipersensibilità,; per questo è necessario eseguire un test specifico, come il test Bioenergetico mediante GENIUS MULTITEST. Questo apparecchio è infatti in grado di controllare la compatibilità dell’organismo con tutti gli alimenti in modo rapido, indolore e non invasivo.
Il test confronta l’informazione energetica dell’organismo sottoposto a stimolazione con l’informazione bioelettronica di ogni alimento, al fine di determinare la categoria di alimenti o la singola e specifica sostanza che scatena l’ipersensibilità. .Applicando una dieta a rotazione di tali sostanze, e non escludendo mai nessun alimento , i disturbi legati al disagio di tali alimenti rientrano.
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